lunedì 20 febbraio 2017

Live Wine 2017

Seconda esperienza al Live Wine di Milano (18-19 febbraio, Palazzo del Ghiaccio) ancora più positiva della precedente: che nel frattempo, con un costante esercizio, abbia imparato un pochino ad assaggiare e degustare, a riconoscere e classificare? Occhi, olfatto e palato all’opera. Imperdonabilmente, nella borsa, di solito tale e quale a quella di Mary Poppins, non avevo né matita né penna per prendere appunti! E nessuno che me ne potesse prestare una… Ricostruisco a memoria ora, brochure alla mano, biglietti da visita e foto.
Più italiani fra gli espositori, meno stranieri. Lo scorso anno mi sono dedicata ai miei amati friulani e sloveni, quest’anno francesi e piemontesi (e friulani e sloveni, mi attirano come una calamita), l’anno prossimo sarà d’obbligo assaggiare più italiani soprattutto del sud.
Il pregio di questa fiera è che si assaggiano vini non omologati e addomesticati, per questo forse è più facile anche ai non sommelier come me riconoscere profumi e sapori. Ho assaggiato molto, mangiato solo una bruschetta pomodorini (buoni, anche a febbraio) e stracciatella (Pantura), evitando di fare acquisti gastronomici, perché i prezzi…

Ci sono piaciuti:
Piemonte
Elio Sandri, barolo
Crotin 1897 barbera La Martina
Valli Unite Derthona (timorasso), Vighèt (barbera)
Francia
Château Lamery Autrement, un bordeaux biologico e naturale
Tour Blanc, vini bianchi profumati come fiori, in particolare Vieilles Vignes 2011 e Les Milles Fleurs 2009.
Le petit domaine, le Cyclope, (carignan e syrah)
Austria
Meinklang Graupert, selvaggio senza potature; e tappo a vite! Un’avanguardia, ma io ancora proprio devo superare il pregiudizio…
Trentino Alto Adige
Tenuta Thomas Niedermayr Bronner, Solaris, Piwi Weiss, veramente ottimi
Sicilia
Fenech malvasia Maddalena
Friuli Venezia Giulia
Aquila del Torre At, sauvignon blanc
I Clivi, Ribolla gialla
e più di tutto la ribolla gialla di Damijan Podversic.

Mi sono tuttavia trattenuta dal tornare allo stand del mio adorato Radikon, così come dal continuare a provare, a pomeriggio inoltrato, altri produttori (qui sopra leggete un elenco ragionato), soprattutto perché guardandomi intorno vedevo già molti sguardi vitrei di assaggiatori un po’ stonati dagli assaggi... un monito.

Le foto pubblicate sulle pagine di Milano di "Repubblica".

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