martedì 31 marzo 2015

Stasera aspetto amici

E gli amici assaggeranno un piatto mai provato. Buona la prima? Speriamo, di solito è così; più difficile è replicare, forse perché tendo sempre a provare cose nuove, e dimentico come ho fatto un piatto magari assai riuscito. Anche per questo ho fissato molte ricette sul libro.
Queste sono tartellette di brisée ai semi di papavero con purea di cipollotti e zucchine.
La brisée è fatta con farina tipo 2, meno lavorata e meno nociva per l'organismo. Ecco perché: greenme.

lunedì 23 marzo 2015

Da domenica a mercoledì

A me vien comodo dedicare una buona mezza giornata a settimana alla cucina, così che poi le sere successive basta riscaldare. La domenica è, a volte, un buon giorno per compulsare libri di cucina e cercare ispirazione. Sono altamente favorevole al cibo riscaldato, anche perché sono molti i piatti che diventano più buoni il giorno dopo, quando si ottiene il giusto sapore perché gli ingredienti sono ben amalgamati. Così ho preparato una insalata tiepida di biete (coste), carote, ceci, aromatizzata con semi di finocchio; una zuppa di verdure invernali (buonissimi il cavolfiore e il topinambur) al latte di cocco e finitura allo zenzero; barbabietole e patate con assafetida; e pane tipo chaapati (ma fatto con farine miste e semi).
Nonché una farinata ai porri cotta sulla padella delle crêpe (meglio nel forno) e un'insalata (lattuga, rucola, porro, semi di chia, senape di Digione, olive Kalamon).

lunedì 16 marzo 2015

Né carne né pesce

"Ma neanche pesce?" - quante volte ve lo hanno chiesto? Come se i pesci non fossero esseri viventi, come se non esistessero gli allevamenti, come se il depauperamento del mare non fosse un problema.
Non mi illudo che il mercato della verdura sia un'oasi di integrità con operatori onesti, e soprattutto guardo con preoccupazione al fatto che se i consumatori vorranno meno carne e più verdura, sarà la verdura a diventare il prodotto peggiore, meno sostenibile, più inquinato, più manipolato dal mercato. Ma questo non sposta di un millimetro le mie convinzioni sul non mangiare animali.

Le inchieste della Rsi (la Radio televisione svizzera) non sono altrettanto ragionate, costruite e complesse a confronto dei nostri Report o Presa diretta ma, benché prudentissime, informano e rendono il loro servizio al pubblico.
Consiglio di guardare questa puntata di Patti chiari andata in onda a marzo 2014, in particolare i servizi al minuto 35'40'' (salmone), l'intervista all'oncologo al minuto 50' e la parte sugli allevamenti di pangasio al minuto 59'20''. È decisamente istruttivo.

sabato 14 marzo 2015

Pizza remake

La chiamo così perché è il rifacimento casalingo di una pizza surgelata in vendita alla Coop. Assai buona, ma perché non riprodurla in modo artigianale nella speranza di evitare oli vegetali o aromi e simili? Mentre continuo a tenere alto il livello di attenzione sulla presenza dell'olio di palma nei biscotti e nei dolciumi in generale - e si trova veramente ovunque, compresi i prodotti del commercio equo (adieu) -, devo prendermi il tempo di controllare anche il resto: se c'è la dicitura 'oli vegetali', non si compra.
Il fatto è che dal 13 dicembre scorso è entrata in vigore la nuova normativa sull'etichettatura degli alimenti che per alcuni aspetti è meno rigida di quella già in vigore in Italia (D. Lgs 109/1992), specie per quanto riguarda la tracciabilità (si legga una nota del Codacons; ne ha parlato "Repubblica"): in altre parole si potrebbe far dimenticare l'origine tipica di un prodotto (ri)producendolo più o meno in qualsiasi parte del mondo, ovvero "incoraggiando i cloni del Made in Italy"). E c'è invece chi vede con favore la nuova normativa ("Wall Street International").
L'argomento è abbastanza intricato, la posizione ufficiale del governo italiano si può leggere sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, dove si vede che l'obbligo dell'indicazione di origine riguarda solo pochi prodotti. A leggerlo, più che altro vien voglia di approfondire, se non si è esperti in materia.

Ma ho divagato.
Ecco la pizza: in una sola padella (io sono molto affezionata al mio similwok) ho fatto cuocere, separatamente, uno dopo l'altro, gli ingredienti: una patata a fettine con poco olio, champignon con aglio, una manciata di spinaci, quindi ho composto la pizza. Forno preriscaldato ad alta temperatura, olio crudo e scaglie di parmigiano prima di servire.