domenica 30 luglio 2017

Trattoria Visconti, Ambivere

Ci sono alcuni ristoranti dove torno sempre volentieri e tanto più mi piace andarci d’estate, quando le giornate sono lunghe e la luce arriva fino a sera inoltrata, per cenare in terrazza. E questo non succede spesso perché al ristorante ci vado più di frequente (si fa per dire) in altre stagioni. Questa volta siamo riusciti a cenare nel dehors della Trattoria Visconti di Ambivere, un posto che amo molto. Il proprietario, molto gentile, facendo il giro dei tavoli è venuto a sincerarsi che avessimo ordinato i casoncelli, la loro specialità, e lo abbiamo certamente deluso rispondendogli che no, siamo vegetariani.
E infatti questo ristorante ci piace per l’attenzione che riserva anche a chi non mangia né carne né pesce, nonché a chi ha problemi con il glutine. Sembra banale, ma bisogna dire che una semplice insalata qui diventa una bontà per l’accostamento dei sapori e il tocco floreale (calendula). Ci sono poi i primi piatti e la girandola di formaggi caprini e vaccini.
Vale la visita il magnifico orto retrostante, da cui arrivano verdure e primizie.
Menzione speciale ai vini, una carta accurata con tantissimi rossi e pochi bianchi, ma che pure ci ha permesso di assaggiare un ottimo Barbozana Chardonnay di Vezzoli.

Trattoria Visconti
Vezzoli vini

lunedì 10 luglio 2017

Pizzà de France

Per non ripetere ancora una volta quanto sia difficile sopravvivere per un vegetariano in terra francese (ma perché insisti? - potreste giustamente osservare. Perché per tanti, tantissimi altri motivi in Francia mi sento a casa), vi racconterò della pizza in Costa Azzurra (in fondo siamo a un’ora di macchina da Saint-Tropez), dove tutto è piuttosto caro. Mi dicono che a Marrakech la pizza costa 1 euro, be’, invece a Hyères ne costa almeno 10, in genere 13 o 14 o anche di più. Ci sono camion della pizza ovunque, e tantissimi locali – Pizza Tony, La Tarente, Fratelli d’Italia, La Tratoria, La Fabrique… - con una densità che in Italia non s’è vista mai. Lungo la strada della Prequ’île de Giens si incontrano Le camion à pizza La Piemontaise e un altro camioncino rosso come il pomodoro, ma anche Pizza di Ma’, attrazione principale del piccolo agglomerato di baracche in legno dove si vendono anche poulet rôti e fromage du pays. Per il turista vegetariano un appartamento dove consumare le proprie cene è indispensabile ma la tentazione di cenare fuori, almeno l’ultima sera, è forte. Dato che abbiamo anche finito i contanti, mi fermo a chiedere (ma già so la risposta) da Pizza de Ma’ se posso pagare par carte. Mi accoglie un omone molto cordiale che ci tiene a spiegarmi che la Ma’ è la Sicilia del suo cuore, terra natale della pizza (ah davvero?), ma lui, lui è espagnol! Ok, ci salutiamo qui.
Proviamo da Fratelli d’Italia, un locale da spiaggia dove forse prendono la carte, strapieno all’ora di cena. Prima di avvicinarmi al banco, guardo il tabellone con pizze e prezzi: margherita piccola da 8, normale da 11.50, aggiunte 1 o 2 euro. Apperò! Niente carte. Però almeno sono italiani anche se, chissà perché, mi rispondono in francese (son soddisfazioni) che ci vuole mezz’ora almeno di attesa per avere la pizza. Ok, ciao.
Meno male che in Avenue Gambetta c’è il ristorante greco, adatto ai vegetariani. Chiudiamo la cena con due caffè greci a prezzo francese: 7 euro.

sabato 1 luglio 2017

Coup'éclair malin

Stamattina al mercato di Hyères ho comprato un aggeggetto che puntavo da tempo, per fare gli spaghetti di verdura. Quello a me noto è una sorta di tritacarne, con una manovella, in cui si pone la verdura che si accorcia a mano a mano. Mi ripromettevo di andare al mercato per vedere se lo vendessero, perché ai grandi magazzini il prezzo di questo coso di plastica mi pareva decisamente eccessivo.
Stamattina, mentre cercavo il mercatino vintage/brocante - che non c'era - attraversando il mercato giornaliero, sono incappata in una signora che faceva la dimostrazione con grande abilità (come quel tizio di un video che circolava tempo fa in rete). Non somiglia a quello che cercavo ma fa il suo dovere egregiamente. Si tratta di una sorta di pelapatate ma con lame differenziate e un complemento di plastica per trasformarlo in mandolina.
E adesso sto preparando un rösti che così bene non mi è venuto mai.