lunedì 13 luglio 2015

In vacanza

Ovvero l'arte di arrangiarsi con quel che c'è.
Alberghi e pensioni, vade retro! Se posso, a me piace avere sempre una cucina a portata di mano, anche solo per bere un bicchiere di vino e allestire un piccolo aperitivo (cioè evitare di ingurgitare qualche orrendo cocktail pagandolo comunque troppo e per di più stretta in assedio dalla turba dei villeggianti).
Vero è che significa partire con un armamentario spropositato che manco traslocassi, però così evito perfino di usare i tovaglioli di carta (quanta spazzatura produciamo?), ma inevitabilmente sempre sguarnita di attrezzature e utensili e arnesi vari - tranne gli indispensabili: borse riutilizzabili per la spesa, tappi per bottiglie lasciate a metà (evento raro), coltellino tipo svizzero con cavatappi, apribottiglie eccetera, laccetti per chiudere sacchetti e qualche sacchetto mille volte riutilizzato (per avanzi di cibo che potrebbero seriamente compromettere il decoro della vostra borsa).
Tutto questo potrebbe creare qualche problema se vi state dirigendo all'aeroporto, ma se in due o tre ore di macchina arrivate a destinazione, allora si può fare.
E non è che in vacanza uno si mette a cucinare piatti elaborati - però si mette in viaggio con quegli alimenti deperibili che davvero non è possibile abbandonare nel frigorifero, nemmeno per una settimana. E se vi hanno regalato una discreta quantità di fiori di zucca, bisogna inventarsi qualcosa.

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