domenica 18 settembre 2016

Quanto è difficile mangiare vegetariano in Francia!

Ah, la cucina francese! Ricercate prelibatezze – Escoffier, Brillat-Savarin, Bocuse, Ducasse… una lunga storia di meraviglie culinarie, ma i vegetariani non sono invitati al banchetto. Non un tempo, e nemmeno oggi. Nel 2014 Ducasse, sull’onda della moda, aveva finto di inaugurare un restaurant vegetariano (il Plaza Athénée a Parigi): il titolo prometteva, il menu contraddiceva: pesce, scampi, caviale…
A parte questi ristoranti haute-couture improponibili per normali tasche, trovare una cucina adatta a vegetariani è ancora difficilissimo in Francia. Perfino in una salade non manca il poulet, talora ci trovi pure del canard.
Dipartimento della Gironda, cinque giorni di vacanza: affittando un appartamento si può far la spesa da sé e mangiare ciò che si vuole. Però peccato non provare almeno un ristorante.
Se appena arrivati abbiamo trovato bellissimo locale storico dove ti danno da mangiare fino a mezzanotte (quasi dappertutto a Bordeaux) e con un cameriere gentile abbiamo contrattato una salade verte, con pomodori, formaggio chèvre e noci, ho festeggiato il compleanno in un ristorantino italiano niente di che, ordinando una parmigiana di melanzane, mozzarella in carrozza e bevendo Montepulciano d’Abruzzo – ecco, avrei preferito di no.
Meno male che i ristoranti indiani, pakistani, turchi, tailandesi, italiani non mancano.
Perché avevo individuato un ristorante francese vegetariano e vegano (!): un bellissimo sito internet, molto promettente, ma quando siamo andati a fare un sopralluogo – lungo un Quai abbastanza fuori mano – abbiamo trovato una saracinesca chiusa, vetri polverosi attraverso i quali si intravedeva un interno che pareva abbandonato da mesi o da anni (ecco perché non rispondevano al telefono). Il triste foglio accartocciato con gli orari indicava le aperture quasi solo nel week end: decisamente i vegetariani non abbondano da quelle parti.
Vero è che abbiamo scelto come meta delle nostre brevi vacanze il regno delle ostriche (Andernos-les-Bains, Arcachon) e delle cozze, e dappertutto prevale la cucina regionale di terra: non si vergognano affatto di proporre il foie gras che ormai suscita la disapprovazione di molti, e bovino, anatra, agnello sono ovunque nei menu.
Un atteggiamento verso gli animali che si estende, così a prima vista, anche a quelli domestici: pochi gatti in giro, parecchi cani con collare a strozzo strattonati dai proprietari, oppure portati in spiaggia sotto il sole per ore e ore. L’infelice vita animale nel Sud-Ouest.

Il Café des Arts

Al ristorante italiano

Fromagerie

Al ristorante turco-ottomano

sabato 17 settembre 2016

Sigara böregi

Ora studio cucina turca, è il turno dei börek arrotolati a sigaretta ripieni di feta - simili ai triangoli di pasta fillo ripieni della cucina greca. Avessi trovato nei ricettari una spiegazione decente su come arrotolarli! Fossi stata avvezza alla preparazione di croissant, non avrei avuto problemi. Dev'essere una questione di geometria, anche. Abbandonati quindi gli inutili ricettari, cerco in rete un tutorial - be', niente di più semplice! Una volta visto come si fa, posso procedere. E ho anche scoperto che esiste della pasta yufka già pronta (come la pasta fillo che utilizzo, del resto), confezionata pretagliata. Da queste parti, però, non credo di averla mai vista. Me la farò portare dalla Germania.
Il fatto è che con fritti proprio non ci so fare (di solito cuocio al forno) - e infatti ho intinto l'indice della mano sinistra nell'olio bollente. Ahi!