sabato 31 ottobre 2015

I rischi della pancetta

Forse dovrei scriverci su qualcosa. Me lo ripeto da giorni, da quando 'sta cosa della carne rossa e degli insaccati è arrivata in prima pagina, fra le notizie su cui disputare. L'argomento di questo blog mi interpella, inevitabilmente. Vorrei dire qualcosa di non troppo inutile, di non troppo allineato alle prese di posizione spicce che noto qua e là, un poco pavloviane e mediamente irragionevoli.
La domanda spontanea è: perché adesso? In quale direzione il mercato sta spingendo i consumatori? Comincerei dal fatto che l'OMS, agenzia ONU, risponde, propone e reagisce in base a pressioni e interessi.
Su carne rossa e bianca, insaccati e derivati suggerimenti e ricerche e studi ce n'è da tempo, i consigli alimentari sulla dannosità di una dieta a base di proteine animali circolano da anni. Che poi non è la carne a far male di per sé, sono i trattamenti, le manipolazioni, le cure a cui è sottoposta - da viva o da morta - a renderla nociva. Come qualunque altro alimento sufficientemente trattato dall'industria alimentare perché l'OMS stessa possa considerarla rispondente agli standard di sicurezza alimentare da essere immessa sul mercato per il consumo globale.
Nonché l'eccesso di consumo alimentare che il mondo occidentale considera normale almeno dal secondo dopoguerra.
L'OMS è poi uno di quegli organismi presumibilmente molto costosi cui normalmente non dà retta nessuno ma che ogni tanto centra il bersaglio di interessare i media e di riflesso l'opinione pubblica (stavolta la notizia ha fatto presa, almeno in Italia, forse perché è uno dei Paesi con un numero abbastanza rispettabile di vegetariani e vegani? O più semplicemente è stata la parola 'cancro' a far scattare tutti in piedi).
Qualcuno molto in alto si sta facendo i dispetti magari. E noi qui a prenderci a sberle per una fetta di salame.
Cosa sposta nei consumi tutta questa disputa? Non trovo pertinente la preoccupazione per la sostenibilità ambientale e l'interesse per la salute, dato che si parla di mercato, di industria e di enormi quantità di denaro.

Qualche sera fa verso le sette di sera (era già buio), di domenica, in deroga al divieto di circolazione dei mezzi pesanti, ho superato, lungo quell'autostrada "secondaria" che è l'A26, circa una decina di camion che trasportavano maiali (non credo li stessero portando dal veterinario). Questo per me è motivante per non mangiare carne di nessun tipo.

Infine:

Alimenti irradiati (Patti chiari, RSI, puntata del 30 ottobre 2015).

Niente immagini di radiazioni, vi delizio con il buonissimo baba ghannouj con soumac tostato che ho preparato ieri sera e che c'entra con questo post perché mangiare melanzane a ottobre è davvero innaturale.



giovedì 22 ottobre 2015

Tempo di pizze e farinate

L'attenzione per la cucina, ohimè, è assai altalenante - dipende sostanzialmente dal tempo a disposizione.
Qualcuno si è prontamente rassegnato alla mia assenza dai fornelli e ci consoliamo entrambi con la meravigliosa pizza marinara del ristorante cinese del quartiere. E quando anche io mi impegno a preparare qualcosa, cosa preparo? Pizza, naturalmente!

Ecco la pizza con farina di farro, lievito di birra, pomodorini, aglio, origano. Olio a crudo.
E la farinata con aggiunta di verdure.


domenica 11 ottobre 2015

Curry verde con melanzana e batata

Direttamente dalla Cambogia - grazie amici!! - qualche tempo fa ho ricevuto in dono queste meraviglie:
radici di curcuma, zucchero di palma, lime kaffir o combava, lemon grass (ha messo radici, l'ho piantato in terra oggi), galanga (simile allo zenzero ma non è proprio la stessa cosa. Per la precisione dovrebbe trattarsi di Alpinia galanga e Alpinia officinarum).



Con questi ingredienti sono riuscita a preparare una ricetta della cucina thai senza variazioni - tranne il piccante, naturalmente.

La ricetta de curry verde l'ho presa da qui (si trova già pronto, ma controllate l'etichetta: non ci devono essere assolutamente gamberetti o pasta di gamberetti). Ne ho preparato un bel barattolo, da conservare in frigorifero, e ho rifatto questo piatto tre volte.

Cipolla tritata, olio vegetale (arachide, per esempio), due o tre cucchiai di pasta di curry verde. Cuocere per qualche minuto, quindi aggiungere la melanzana e la batata a pezzi. Far andare per un pochino, quindi aggiungere latte di cocco (400 ml) e brodo vegetale (a occhio, un bicchiere o due). Abbassare la fiamma e sobbollire aggiungendo 6/10 foglie di lime kaffir (combava).
Quando le verdure sono tenere, aggiungere zucchero di palma (mezzo dischetto) o zucchero di canna (un cucchiaio da minestra), succo e scorza del lime. Salare, guarnire con coriandolo in foglia e altre foglie di lime kaffir.

La seconda volta ci ho messo anche i fagiolini. Si serve con basmati / riso al vapore.

Questo piatto è una bontà!